LA PAC
Slide sulla nuova PAC 2014-2020
La PAC continua ad essere, seppure in misura diversa rispetto al passato, la principale politica comunitaria; e mira a sostenere i redditi degli agricoltori, la sicurezza alimentare in termini di autosufficienza dell'Europa, la stabilità dei prezzi di mercato.
Uno dei principali limite a tale impostazione è stata la spesa eccessiva e la sua sostenibilità, anche in termini di eccessive tensioni commerciali alimentate sul mercato mondiale.
Fattori che, nel tempo, hanno indotto le autorità europee e i paesi membri a produrre e introdurre continue riforme della PAC per adeguare le regole comunitarie a quelle multilaterali sul commercio, ma anche per adattarle allo sviluppo di nuove politiche comunitarie via via definite. Tutto ciò ha prodotto nel tempo diverse modifiche e correzioni, tra cui le ultime quattro, intervenute tra il 1992 ed il 2008, che hanno rivoluzionato l’intero originario.
Si è trattato di riforme della PAC di assoluto rilievo giacché si è passati da un modello di sostegno basato quasi esclusivamente sulla produzione a un sistema articolato in due pilastri, in cui si intrecciano aiuti al reddito, misure socio-strutturali ed interventi di gestione dei mercati.
Se il primo pilastro assicura, sostanzialmente, un sostegno al reddito degli agricoltori (noto come pagamento unico aziendale, rivolto a specifici settori) e interventi di gestione di mercato. Il secondo pilastro, invece, è rivolto al cosiddetto sviluppo rurale.
La PAC attuale invece risente del dibattito che si è sviluppato negli ultimi anni in Europa e tende a portare la politica agricola in un contesto più ampio, in cui il ruolo e gli interessi degli agricoltori siano resi coerenti e compatibili con gli aspetti complessivi in termini di multifunzionalità (qualità e tipicità delle produzioni agroalimentari, tutela ambientale, sviluppo socio economico territoriale).
Nella buona sostanza è cambiata, rispetto al passato, la natura del sostegno economico orientato non più a valorizzare esclusivamente il ruolo degli agricoltori, in termini di produzioni, ma al mantenimento del reddito. Cambiando con ciò paradigma di riferimento: l'agricoltura deve essere in grado di svolgere differenti e molteplici funzioni: dalla produzione alla tutela ambientale, dal presidio del territorio alla sicurezza alimentare.